Benvenuti nel mio mondo fatto di fili. Il lavoro è arduo, ma ogni tanto cercherò di scrivere qualcosa. Vi consiglio di leggere tutti i miei passaggi così da tenervi informati. Se volete commentare fate pure. L'importante è che ci sia sempre un nome per distinguervi e che siate corretti.


Per la Policy dei Cookie cliccate qui

mercoledì 21 novembre 2012

40) La lettera di Selace

Selace è appena scomparsa davanti ai miei occhi come quel ragazzo senza nome. 
Ancora lacrime scendono silenziosamente, ma questa volta sono accompagnate da un sorriso.
Anche se lei è sparita la sua casa è rimasta lì.
So bene che se apro la porta, lei non ricomparirà, ma forse c'è ancora il suo odore ed è questo che mi spinge ad oltrepassare il confine di quella casa.



Eccolo ancora: quell'odore, quella presenza, la sensazione che l'aria sia diventata acqua volatile.
E' un'aria quasi palpabile anche se sento che non è così forte come quando c'era lei.


Mi perdo in questa sensazione, ma giusto un momento e vedo qualcosa in fondo nella stessa stanza dove io stavo. E' una lettera.
Presto la pace che provavo si tramuta in un timore. So che dovrei leggere quella lettera, ma... non so.
Comunque stare a chiedersi cosa dovrei fare non porta a niente. 
La leggo.


Cara piccola Aulonia, so bene che saresti venuta qui e immagino che avrai già capito a che gioco stavamo giocando. Non era solo il semplice gioco della preda, tu, e del predatore, io.
Avrai già capito le mie motivazioni che mi hanno portata ad essere così dura con te, ma è stato necessario perché tu comprendessi diverse cose. Se te le avessi dette io, non mi avresti creduto.
A volte il voler essere un maestro per qualcuno è davvero difficile e così sono stata scelta io perché sapevano che in questo sono davvero brava.

Da chi è stata scelta? Qui non c'è scritto. Continuiamo.

Io poi non sono nata con questo aspetto. Sono nata umana. Mi sono semplicemente trovata così in questa maniera. Mi sono svegliata così senza che io sappia se questo è il mio corpo, se questa è la mia mente, se questi sono i miei occhi che vedono o quelli di qualcun altro.

Chissà quanto si sarà sentita sola.

Quando ti ho visto la prima volta di spalle, non credetti che fossi tu. Dissi tra me e me: "Quella è davvero Aulonia? Colei che è bambina, donna e anziana nello stesso corpo?"


Che cosa?!


"Lei che è nata per errore, ma proprio per questo lei è speciale. Non è mai da sola anche se un senso di abbandono la accompagna. Ci sono voci che la osservano, voci potenti e altre più fievoli. 
E' davvero lei quella con la schiena ricurva, quella che mi segue quasi in trance dopo che io le ho detto che non sarà più la bambina ragno? Lei che è figlia, madre e ava di questo luogo?"


?!...

So benissimo che queste cose non le sapevi, Aulonia, e immagino che ce ne saranno delle altre, cose che nemmeno io so. Non c'è un tempo di preparazione a certe rivelazioni perché quando saranno dette, ci si sente in qualche modo sperduti, senza più la pelle.






Ricordati però quelle parole rilevate dal fiore di loto per far sì che la tua ingenuità di fondo diventi consapevolezza totale senza però dimenticare il tuo cuore che non ha età.
Aulonia, confido nelle tue risorse.



Selace









P.S.: Hai mai toccato i fili che ti compongono?







domenica 7 ottobre 2012

39) Le donne del mare




Ed ecco che Selace è svanita.
L'ho vista ringiovanire, cambiare, ritornare ad uno stato primordiale per poi essere... il niente.
Un'altra creatura è scomparsa davanti ai miei occhi.
La prima ovvero quel bambino senza nome mi ha lasciata una malinconia profonda mentre lei una maggior consapevolezza.
Adesso che non c'è più finalmente riesco a capirla: ha dovuto "recitare" la parte della cattiva per farmi arrivare a quello che le ho detto, a quelle parole dure e sincere.
Grazie Selace, eri comparsa come una donna squalo, ma poi hai saputo dimostrare un amore infinito come il mare.
Scusa se questa tua "allieva" a volte si è dimostrata testarda, ma tu hai pazientato.

Chissà se ti rivedrò.
Comunque il tuo sguardo prima di lasciarmi non lo dimenticherò mai: era lo sguardo di chi sapeva dove andare.


Io dove andrò?
Non lo so e mi va bene così.


E' tutto da percorrere.


sabato 18 agosto 2012

38) La risposta


Ho avuto un dialogo con l'Araluen, un dialogo nel quale mi sentivo coinvolta più che mai, nel quale ho sentito una forza nuova che mi porta a riaffrontare Selace, a dirle che cosa sento dopo che mi ha rivelato quella dolorosa verità.

Selace, ora ti sfiderò a guardare i miei occhi, penso mentre sto correndo verso di lei. Spero di non doverla cercare molto.




No, eccola lì. Ancora immobile, è come l'ho lasciata. Benissimo. Ha anche lo stesso sguardo.



"Aulonia, vedo che è ritornata. Non me l'aspettavo." mi dice Selace. La sua voce è tagliente proprio come la sua pelle.
"Sì Selace eccomi. Guardami negli occhi perché ho qualcosa da dirti."
"Sa bene cosa potrebbe accaderle, Aulonia?"
"Di questo ne affronterò più tardi, ma ora ascoltami."
"D'accordo."

Raccolgo tutta la mia rabbia che si è trasformata in un fiume in piena. Di ciò che accadrà, me ne occuperò quando sarà il momento.

"Selace, credevi che tutto quello che mi avevi detto prima mi avrebbe ferito? E' vero, all'inizio mi sono sentita   così, ma ora tutto è cambiato. Grazie ad Araluen ho sentito dentro di me la voglia di essere ancora quella che sono. Non m'importa se la mia nascita non era prevista, se non ero desiderata. Io adesso sono qui e desidero fare quello per cui io sento di essere nata e non m'importa ciò che tu dirai o farai, non m'importa perché ciò che dirai non mi toccherà. Ora ne sono consapevole."


Ecco, quello che dovevo dire l'ho detto.
E ora, penso e ho paura tanto che potrei chiudere gli occhi, ma non le voglio far capire che ho paura.

Viene verso di me e molto probabilmente mi mangerà. Le mie braccia tremono leggermente e anche alcune parti del viso. 
Anche il suo viso trema leggermente fino a diventare... un sorriso?!
Ma non è un sorriso di un predatore che ha appena adocchiato una preda, è un sorriso dolce.


Anzi, tutto il suo viso si è trasformato: non è più freddo e tagliente, ma caldo e un delicato rossore le riempie le guance e le labbra. I suoi occhi seppure ancora azzurri, sembrano essere diventati limpidi e i capelli hanno acquisito un caldo colore castano.
Tutta l'angoscia che sapeva scatenare è scomparsa.
Come è potuto?

Si china su di me e io sono ancora impietrita di fronte a questa sua trasformazione.

"Oh Aulonia" mi dice con una voce così dolce che non le avevo mai sentito "sono così fiera di te."

Ma che è successo? Non lo so nemmeno io.


Chi è veramente Selace?!


giovedì 2 agosto 2012

37) Purezza


Eccolo lì, il fior di loto che mi ha sempre dato speranza, amorevole come una voce che parte dall'interno.
Eccolo lì che s'apre solo per me, soltanto per me.
Mi avvicino e cerco di accarezzarlo, ma la mano resta lì sospesa in quel momento. Anche se non lo tocco, sento di aver stabilito un contatto.




Grazie, grazie fior di loto.
Ora posso ritornare da Selace. C'è qualcosa che voglio dirle.

martedì 17 luglio 2012

36) Ritorno all'Araluen

Mi volto verso di lei, la rabbia sta crescendo. 

La sto guardando dritto negli occhi. Potrebbe prendere questo gesto come sfida e attaccarmi, ma non m'importa. Desidero solo mandarle tutta la rabbia che provo. Anche lei mi guarda silenziosamente come se stesse aspettando una mia mossa, ma alla fine faccio ciò che non dovrei mai fare di fronte a lei ovvero scappare.
Stranamente lei non mi insegue, ma dovevo farlo: la rabbia mi stava devastando. Avevo bisogno di interrompere quello sguardo. Alla fine io stessa ne sarei stata inghiottita...

Essere inghiottiti. 


Solo da una cosa mi lascerei inghiottire, divorare come facevano quei bruchi ed è l'Araluen, il posto dove io potevo permettermi quelle brevissime pause.

Benissimo, ho preso la mia decisione.


Rieccomi, Araluen!







sabato 14 luglio 2012

35) Illusioni


Sta albeggiando, ma per me questo nuovo giorno è amaro.
Davanti a me è scomparso un ragazzo e io non ho potuto fare niente. Sorrideva, eppure sono riuscita a percepire la sua tristezza e alla fine mi sono lasciata coinvolgere.
Dietro di me c'è Selace. Non ce la faccio a rivoltarmi verso di lei, a farle vedere il mio viso piangente.

"Aulonia, mi sente?" mi chiede lei, la donna-squalo. 
Io annuisco.

"Aulonia, se non vuole voltarsi verso di me fa lo stesso. L'importante è che lei senta quello che ho da dirle."

D'accordo.

"Innanzitutto, le voglio chiedere delle cose. Non si è mai insospettita, non le è mai venuto in mente che qualcosa non quadrava? Insomma, lei non poteva permettersi di fare pause lunghe perché se no tutto sarebbe crollato. Decide di farsi sostituire gli occhi e questo richiede tanto tempo però magicamente alla fine tutto si risolve..."

E' vero, me l'ha detto la mia piccola voce.

"Insomma, non si è mai chiesta il perché? Come mai anche se le era stato precisato che il suo lavoro era indispensabile si sia risolto come niente?"

Io mi sono fidata della piccola voce.

"Ora le chiedo: lo sa perché ci sono le divinità?"



"Perché c'è bisogno di loro. Però vede la sua comparsa non è stata prevista, non era attesa."



"Appena comparsa, non sapevamo che fare con lei. La sua "nascita" è arrivata all'improvviso e non sapevamo che dirle. Ma avevamo visto che aveva un talento. E quindi..."


Quindi?


"E quindi lei è stata ingannata. Qualcosa dovevamo pur dirle."


Mi sento galleggiare in oceano dove non si vede più niente.


"Lei è brava in quello che fa. Il suo lavoro è importante, ma non indispensabile. Ora il suo tempo è scaduto e credo che anche lei se ne sia accorta vedendo che le sta crescendo il seno. Lei non è più la bambina ragno."


Le lacrime di malinconia hanno lasciato a spazio a lacrime di rabbia. Allora tutto quello che ho fatto non è servito a niente?! Per loro sono stata solo un giocattolo da buttare appena è finito il tempo dei giochi?

"Per questo sono venuta a prenderla per..."


"Per cosa?! Per mangiarmi?!!!" le urlo. Non ho ancora la forza per guardarla negli occhi, ma per farle sentire la mia voce.


Attendo la sua risposta e sento che ci mette del tempo.


"E anche se fosse? Rinnegherebbe tutte le scelte che ha fatto?"


Non so cosa risponderle. La mia vista si sta quasi offuscando Davanti a me dei bruchi stanno divorando una foglia.




Io mi sento allo stesso identico modo.

Io sono la foglia.


giovedì 5 luglio 2012

34) Malinconia

"Aulonia..."

L'odore dell'acqua è penetrante, ma non riesco ad abbandonare lo sguardo di quella creatura spaventata.

"Aulonia, guardami..."

Mi volto ed ecco davanti a me Selace. In quel momento non è la paura che ho verso di lei a impadronirsi di me, ma una profonda malinconia.

E' solo un attimo e quando mi rivolto verso il bambino demone, ecco che lo vedo sparire davanti a me.

Sta ancora sorridendo, ma io sento che la malinconia sta sgorgando senza fine.





"Aulonia..."

La voce di Selace è penetrante come sempre.

"Aulonia, ci sono delle cose che devo dirti, delle cose che ti riguardano."


giovedì 21 giugno 2012

33) Inquietudine

Come fanno certi sguardi a catturarti in quel modo? Ha più o meno lo stesso sguardo di Selace. E' lo sguardo di chi è abituato a cacciare.
Non solo, ma sembra che i suoi occhi stiano penetrando dentro i miei per riportare un certo senso di inquietudine.



Chi è questa creatura? Ah sì adesso mi ricordo. L'ho sognata tempo fa, ma non era così. Adesso ha la stessa luce che manda quel bambino senza nome.
Ora i miei occhi non stanno fissando quelli del bambino, ma lo sguardo di questa creatura così simile a me e l'intero suo corpo.
















"Aulonia..."

Una voce gelida interrompe questo contatto e una mano che sembra acqua fredda si poggia sulla mia spalla destra.


domenica 17 giugno 2012

32) Non avere più il nome

"Come fai a non ricordarti il tuo nome?" gli chiedo stupita.
"Non me lo ricordo più." mi risponde con tranquillità insistendo sempre con lo sguardo.
"Sì, ma come è successo?"
"Mi ricordo solo di essermene andato dalla mia terra. Volevo andare via per sempre. Quando mi sono voltato per salutarla un'ultima volta, è scomparsa e così è scomparso anche il mio nome."
E così non ha più il nome. 
"Ma perché hai lasciato la tua terra?" gli chiedo curiosa.
"Perché ero solo. Tutti se ne sono andati via, tutti anche quelli che mi stavano antipatici. Non mi piace star da solo, non mi piace essere abbandonato e così ho deciso di andarmene."
Abbandonato... capisco molto bene la sua sensazione. Anch'io per un po' mi sono sentita così e ho fatto fatica ad ambientarmi alla nuova condizione. Quando tutto sembrava andare per il meglio, ecco che comincio a crescere.
"Così anche tu crescerai. Anche tu te ne andrai via."
Anche lui riesce a leggere il pensiero? Ah no, ha notato che ho un po' di seno.
"Dove devo andare?" gli chiedo.
"Non lo so, ma prima o poi tutti se ne vanno."
"Anche tu te ne sei andato."
"Mi sono sentito costretto ad andarmene. Non mi piace star da solo. Comunque sarebbe così bello se tutti rimanessero dove sono."
"Non si può rimanere per sempre dove siamo."
"Ah no?" mi chiede sempre con quel sorriso però posso vedere la sua tristezza. Anzi la percepisco chiaramente con questi occhi. 
La luce che lo contorna porta con sé dell'incertezza. Non è limpida.



"Perché sorridi sempre?" gli chiedo.
"Perché sono un demone."
"E un demone non può piangere?"
"Solo quando è da solo."


mercoledì 6 giugno 2012

31) Bambini che non crescono

Ci sono certi bambini che non vogliono crescere. Ne ho sentito parlare. Sono come creature dispettose, pronte a ridere di tutto, di se stessi, degli altri, del mondo intero, ma alla fine si sentono tremendamente soli.
Muoiono se non c'è qualcuno che sta accanto a loro, appassiscono. Sono come degli eterni boccioli di rosa, troppo testardi nel non voler aprire i petali.
Vivono un'eterna giovinezza.
Mi chiedo se sia giusto, mi chiedo se sia davvero questo crescere.
Ora sto incontrando uno di questi esemplari.



Eccolo.
Non sembra che abbia pianto.
E' spavaldo e la luce lo contorna.
E' proprio come lo raccontano.

"Ciao."

Mi guarda ancora e non dice niente. Provo a dirgli il mio nome. Forse mi dirà il suo.

"Ciao. Io sono Aulonia."

Niente ancora. Non so davvero cosa fare.

"Ehm, ciao. Scusami, ma mi sembra di aver sento piangere qualcuno. Eri tu?"

Mi guarda ancora fisso negli occhi. La sua insistenza mi imbarazza.

"Vedi... Io credevo che avessi bisogno di aiuto. Ma ora vedo che non ce n'è bisogno. Scusami. Io vado."

Vorrei andare, ma non riesco.

"Potresti, ehm, dire il tuo nome?"






"Non me lo ricordo più."

martedì 17 aprile 2012

30) L'ombra piangente

Sono giorni, giorni, giorni!!! che sento quest'ombra piangere. 
Ho cercato di ignorarla per tutto questo tempo: come sono messa non posso più aiutarla.
Mi ricordo alla perfezione tutto ciò che Selace, la donna squalo, mi ha detto di fare perché io viva mentre sono a casa sua.
Intanto nei momenti in cui lei parte, guardo questo mio seno ancora acerbo.
Lo vedo sbocciare come se fosse un fiore ancora chiuso e timidamente cerca di aprire la sua corolla.
Mi sento persa perché mi sembra che quest'avvenimento mi stia allontanando alla mia vera natura.

"Voce, piccola voce, voce mia dove sei?"

Nessuna risposta e io non so a chi chiedere però...

Eccola di nuovo, quell'ombra piange ancora, ma ora mi sento partecipe.
Vado da lei.


E' notte e solo una luce lieve si può vedere.

E' lì che l'ombra piange.

domenica 19 febbraio 2012

29) Regole di sopravvivenza

"Mi segua, ex bambina ragno."

Così questa donna, Selace, è venuta a prendermi.
La mia testa sembra essersi svuotata però stranamente la sento più grande, più pesante.
La mia vista si è dilatata e i confini sembrano muoversi eppure non sto sognando, non sono entrata in quel confine.
Sono dietro di lei che con voce suadente m'invita a seguirla passo per passo.
Eppure quello sguardo è di chi sa di aver catturato una preda.



Il suo manto grigio sembra galleggiare nell'aria e sento l'odore dell'acqua in lei.
Acqua fredda.

"Aulonia, mi segua."

Da quando in qua alle prede viene dato del lei?
Non so a che gioco sta giocando, non so a cosa sta pensando. Mi vuole portare a casa sua per mangiare? Eppure dovrebbe saperlo che il mio sangue è velenoso.
Se solo potessi districare i suoi fili, quelli che la compongono, forse potrei comprendere meglio i suoi pensieri.

"Ecco siamo arrivati."

Pensavo mi avesse portato negli abissi dove lei abita eppure mi trovo davanti a una capanna.

"Prego, entri pure."

Entro, varco quella soglia guardandomi attorno. L'interno della casa è ancora più fatiscente dell'esterno e sebbene siamo lontani da fiumi, sento l'odore dell'acqua.
E' cosi penetrante che potrei toccarla, potrei sentire i fili che compongono quell'odore.


Ora ho capito tutto: lei in realtà è la donna squalo. Solo gli squali hanno quell'odore. 
Ma cosa ci fa lontana da casa sua? E' venuta apposta per me? 
Deve aver saputo che ormai non sono più la bambina ragno, quella che serviva.


"Sono onorata che lei Aulonia abbia compreso la mia identità. Ora mi permette di dirle delle semplici regole di sopravvivenza se vuole restare viva."
"Viva?!" chiedo, ma soprattutto come ha fatto a capire che adesso conosco la sua identità?
"Non mi mostri mai le spalle se non vuole che io l'attacchi. So che nel mondo degli umani verrebbe considerato una vigliaccheria, ma io non sono un'umana. Non mi guardi mai negli occhi a meno che non voglia sfidarmi. Ogni volta che si avvicini a me non mi mostri mai la sua paura. Crede di ricordarsi queste semplici regole?"

Annuisco. Lei sorride maliziosamente.

"Ah, un'altra cosa." continua "Faccia molto attenzione al suo sangue. Lo so che è velenoso, ma io stessa sono velenosa quindi non c'è problema per me. Buonanotte."


La guardo uscire. Anche se le vedo solo le spalle posso immaginare il suo sorriso malizioso.
Quindi non vuole mangiarmi? Se davvero avesse voluto mangiarmi non mi avrebbe dato queste regole. Oppure vuole solo "giocare" con me prima?


Sono qua in questa stanza desolata, vuota. Non c'è niente dove posso appoggiarmi. Sento solo che l'odore dell'acqua non se n'è ancora andato.
Mi accovaccio in un angolo: solo lì riesco a sentirmi serena però sento piangere dentro di me.
No aspetta il pianto non è il mio, ma di un'ombra.


Un'ombra sta piangendo.


sabato 28 gennaio 2012

28) La svolta

"Buongiorno Aulonia."

Una voce fredda mi sveglia dal sonno.
Apro gli occhi e vedo una signora dai lunghi capelli grigi e dalla veste lunga grigia. Sembra che sia rivestita di un manto argentato, liscio come l'acqua.

Che sia lei la visita annunciata dai venti?

"Ben sveglia, Aulonia. Che cosa farà adesso?"

In che senso cosa farò adesso. Che cosa vuol dire?

"Come scusi?" chiedo interdetta.

"Lei era la bambina ragno, ma adesso non lo è più."

In che senso non lo sono più. Che cosa vuol dire?

"Immagino che lei voglia capire il perché di ciò. - mi dice - Guardi il suo busto."


D'accordo.








"Vede? Le sta crescendo il seno. Questo vuol dire che lei stessa sta crescendo, che non è più la bambina ragno. Ha qualcosa da dirmi?"










"Credo di no, credo che la notizia l'abbia scioccata e dopotutto è comprensibile: se lei non è più la bambina ragno, cosa rimarrà di lei? E' diventata inutile. Oh, quanto mi dispiace. Mi dispiace così tanto che sono venuta apposta a prenderla, vivrà in casa mia. D'accordo?"


La mia testa è completamente vuota. Guardo questa signora. Le sue parole sembrano gentili, ma il suo sorriso è quello di una predatrice che ha appena cacciato e io sono la sua preda.

"Brava - mi dice mentre l'ascolto, ma ormai sono in balia - vedrà che andrà tutto bene. Mi segua."

La seguo.



"A proposito, io mi chiamo Selace."



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...