Benvenuti nel mio mondo fatto di fili. Il lavoro è arduo, ma ogni tanto cercherò di scrivere qualcosa. Vi consiglio di leggere tutti i miei passaggi così da tenervi informati. Se volete commentare fate pure. L'importante è che ci sia sempre un nome per distinguervi e che siate corretti.


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giovedì 21 giugno 2012

33) Inquietudine

Come fanno certi sguardi a catturarti in quel modo? Ha più o meno lo stesso sguardo di Selace. E' lo sguardo di chi è abituato a cacciare.
Non solo, ma sembra che i suoi occhi stiano penetrando dentro i miei per riportare un certo senso di inquietudine.



Chi è questa creatura? Ah sì adesso mi ricordo. L'ho sognata tempo fa, ma non era così. Adesso ha la stessa luce che manda quel bambino senza nome.
Ora i miei occhi non stanno fissando quelli del bambino, ma lo sguardo di questa creatura così simile a me e l'intero suo corpo.
















"Aulonia..."

Una voce gelida interrompe questo contatto e una mano che sembra acqua fredda si poggia sulla mia spalla destra.


domenica 17 giugno 2012

32) Non avere più il nome

"Come fai a non ricordarti il tuo nome?" gli chiedo stupita.
"Non me lo ricordo più." mi risponde con tranquillità insistendo sempre con lo sguardo.
"Sì, ma come è successo?"
"Mi ricordo solo di essermene andato dalla mia terra. Volevo andare via per sempre. Quando mi sono voltato per salutarla un'ultima volta, è scomparsa e così è scomparso anche il mio nome."
E così non ha più il nome. 
"Ma perché hai lasciato la tua terra?" gli chiedo curiosa.
"Perché ero solo. Tutti se ne sono andati via, tutti anche quelli che mi stavano antipatici. Non mi piace star da solo, non mi piace essere abbandonato e così ho deciso di andarmene."
Abbandonato... capisco molto bene la sua sensazione. Anch'io per un po' mi sono sentita così e ho fatto fatica ad ambientarmi alla nuova condizione. Quando tutto sembrava andare per il meglio, ecco che comincio a crescere.
"Così anche tu crescerai. Anche tu te ne andrai via."
Anche lui riesce a leggere il pensiero? Ah no, ha notato che ho un po' di seno.
"Dove devo andare?" gli chiedo.
"Non lo so, ma prima o poi tutti se ne vanno."
"Anche tu te ne sei andato."
"Mi sono sentito costretto ad andarmene. Non mi piace star da solo. Comunque sarebbe così bello se tutti rimanessero dove sono."
"Non si può rimanere per sempre dove siamo."
"Ah no?" mi chiede sempre con quel sorriso però posso vedere la sua tristezza. Anzi la percepisco chiaramente con questi occhi. 
La luce che lo contorna porta con sé dell'incertezza. Non è limpida.



"Perché sorridi sempre?" gli chiedo.
"Perché sono un demone."
"E un demone non può piangere?"
"Solo quando è da solo."


mercoledì 6 giugno 2012

31) Bambini che non crescono

Ci sono certi bambini che non vogliono crescere. Ne ho sentito parlare. Sono come creature dispettose, pronte a ridere di tutto, di se stessi, degli altri, del mondo intero, ma alla fine si sentono tremendamente soli.
Muoiono se non c'è qualcuno che sta accanto a loro, appassiscono. Sono come degli eterni boccioli di rosa, troppo testardi nel non voler aprire i petali.
Vivono un'eterna giovinezza.
Mi chiedo se sia giusto, mi chiedo se sia davvero questo crescere.
Ora sto incontrando uno di questi esemplari.



Eccolo.
Non sembra che abbia pianto.
E' spavaldo e la luce lo contorna.
E' proprio come lo raccontano.

"Ciao."

Mi guarda ancora e non dice niente. Provo a dirgli il mio nome. Forse mi dirà il suo.

"Ciao. Io sono Aulonia."

Niente ancora. Non so davvero cosa fare.

"Ehm, ciao. Scusami, ma mi sembra di aver sento piangere qualcuno. Eri tu?"

Mi guarda ancora fisso negli occhi. La sua insistenza mi imbarazza.

"Vedi... Io credevo che avessi bisogno di aiuto. Ma ora vedo che non ce n'è bisogno. Scusami. Io vado."

Vorrei andare, ma non riesco.

"Potresti, ehm, dire il tuo nome?"






"Non me lo ricordo più."
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